Questo strano periodo ci sta abituando alle sorprese come la notizia che a Las Vegas le autorità stanno valutando di indire il coprifuoco per i minori di 21 anni. Nientemeno che a Las Vegas, la Sin City americana, la Città del Peccato dove tutto o quasi è lecito.
Dopo l'ennesimo omicidio in cui sono stati coinvolti giovanissimi e minori durante la festa nazionale del 4 luglio, la sindaca Carolyn Goodman (del partito democratico fino al 2009, ora indipendente) ha ufficialmente dichiarato che il coprifuoco è un'opzione che stanno esplorando, come si può leggere nel post pubblicato sul suo profilo Twitter [«we are exploring a curfew for those under 21»].
La violenza che coinvolge i giovanissimi non è estranea al nostro Paese: le pagine di cronaca locale sono purtroppo piene di notizie di violenze messe in atto da minori. Ecco tre esempi nei soli ultimi tre giorni.
- 5 luglio: «Riccione, 15enne rapinata e picchiata da baby gang di ragazzine» [Ansa];
- 6 luglio: «Umiliato, picchiato e ripreso col cellulare: sgominata baby-gang» [Gazzetta del Sud];
- 7 luglio: «Rissa tra minori ad Avellino, minaccia i coetanei con un coltello» [Il Mattino].
Come sa chi segue questo Blog e l'attività di formazione, la conflittualità è alimentata sia da modelli mediali che, passando anche attraverso la musica, contribuiscono alla diffusione di condotte antisociali anche laddove non ci sono le premesse sociologiche; sia da un problema strutturale del sistema Social smartphonizzato, che premia il conflitto, la prevaricazione, la realizzazione di sé-contro, non la formazione di un'identità cooperativa o dialogica, che la generazione Z e quella Alfa hanno poco o mai vissuto, praticato, 'esperienziato'.
Sono tante, davvero tante le azioni violente che coinvolgono i giovanissimi, talora non punibili perché minori di 14 anni: ogni tanto un episodio scavalca il muro dell'informazione mainstream come le molestie sessuali alle adolescenti sul treno da parte di ragazzi di ritorno da un rave sul Garda con annessa maxirissa sotto l'effetto di alcol e droga, di cui ho scritto in un precedente articolo. Coincidenza vuole che anche questo episodio noto sia avvenuto il giorno di una festa nazionale, il 2 giugno, la nostra Festa della Repubblica.
Anche alle nostre latitudini si aprirà il dibattito su un coprifuoco per minori, più o meno allargato in certi momenti o in certe aree? Adesso è presto per dirlo, ma non è da escludere che se ne parlerà. Né che non si farà.
© Marco Brusati
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