Le molestie sessuali alle ragazze di 15-17 anni di ritorno da Gardaland sono riuscite a sfondare il muro della cronaca locale per arrivare nel mainstream dell'informazione nazionale.
Altri fatti analoghi sono invece rimasti sepolti nelle notizie di cronaca territoriale, ma la cui bestialità non smette di ferire mente e cuore alla sola lettura, come quanto è avvenuto in provincia di Varese, dove una ragazza ha subito uno stupro e una rapina su un treno da parte di due giovani che, messi in fuga dal capotreno, hanno molestato una seconda ragazza nella stazione di Venegono, la quale è riuscita fortunosamente a divincolarsi [cf. Il Giorno].
L'increscioso fatto del 2 giugno scorso non deve essere letto come isolato, ma è l'apice di una serie impressionante di azioni di una vera e propria giornata criminale. Cerchiamo di fare ordine: tramite Tik Tok, il noto Social molto frequentato dai giovanissimi, viene convocato un raduno di musica Trap sulle spiagge del Lago di Garda, cui rispondono migliaia di ragazzi «la maggior parte tra i 16 e i 20 anni, i due terzi - secondo la prefettura - provenienti dalla Lombardia e un terzo dalle province venete e da quella scaligera». Poi «la situazione è degenerata a partire dalle 14, quando ben 1.500 ragazzi sono scesi da un treno proveniente dalla Lombardia recandosi in spiaggia al lido Campanello, dove hanno iniziato a disturbare i bagnanti compiendo, inoltre, atti di vandalismo» per arrivare alla maxi-rissa con «migliaia di giovani sotto l’effetto di alcol e droga» [Corriere del Veneto]. Infine, le molestie sessuali sul treno sarebbero avvenute «in seguito a quella serata e alla rissa» [Avvenire].
Quindi abbiamo droga. alcol, prepotenze, vandalismi, violenza, poi le molestie sessuali che sono figlie della cultura della donna come oggetto sessuale e preda tribale del maschio. Ma, di grazia, non sono questi i contenuti che l'ultima generazione dei Trapper delle periferie metropolitane stanno portando negli smarphone dei nostri figli, prodotti dalla discografia che conta? Non ne restano affascinati anche i ragazzini che non vivono nelle periferie e che se li vedono arrivare nelle playlist di smartphone vissuti in solitudine e senza la presenza critica del mondo adulto?
Purtroppo, anche nel mondo educante si pensa che 'alla fin fine è solo musica' o che 'la musica non ha mai fatto male a nessuno', mentre si tratta del primo e potentissimo strumento di penetrazione culturale, che forma nuove architetture di pensiero. Per la fragilità tipica dell'età adolescenziale, questo tipo di canzone può lasciare il segno nella vita di chi si convince che queste siano le nuove normalità, perché 'è così che oggi si dice'. La musica ed i video non sono dei film o delle fiction: si parla in prima persona e le Star stanno diventando le nuove autorità morali.
Quindi non è vero che si tratta di un pomeriggio di festa finito male, ma di un evento che è finito come putroppo era prevedibile che finisse, viste le premesse. Chiudere gli occhi e parlare di coincidenze o di caso fortuito è minare la tenuta sociale stessa.
© Marco Brusati
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