Nel mio articolo «Un atto vandalico in diretta TV, tra ironia e sorrisi?» ho già scritto dell'episodio di cui si è reso protagonista il cantante Blanco durante l'ultimo Festival di Sanremo, quando ha devastato il palco in occasione della sua performance.

Ribadisco il concetto chiave: che fosse preparato, quindi finto,  o che fosse vero, o verosimile non cambia nulla. Nella vita onlife (dei giovanissimi soprattutto) la realtà è rappresentazione e la rappresentazione è realtà. Aggiungo: se, come pare, era tutto preparato, la cosa non migliora, ma si aggrava, perché la rappresentazione studiata per sembrare realtà, è ancora più reale della realtà stessa. 

Il 10 febbraio, nelle more di questa discussione, i Carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno comunicato che «8 adolescenti, 6 maschi e 2 femmine» sono stati denunciati «alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma per danneggiamento aggravato e invasione di edifici». «I fatti risalgono alla notte del primo dicembre 2022 e sono accaduti nella sede centrale dell’Istituto comprensivo “Don Lorenzo Milani” di via Marco Aurelio nel Centro della città». I giovanissimi, «di età comprese tra i 15 e i 16 anni, tutti alunni o ex studenti dello stesso istituto, forse per noia o per vendetta per qualche cattivo voto ricevuto, verso le 23,30 si erano introdotti all’interno della scuola, distruggendo una porta e diverso materiale scolastico e didattico». «Una “bravata” che costerà cara» agli 8 minori. [Tiburno TV]

«Costerà cara», dice giustamente il redattore dell'articolo sopra citato. A loro, a questi 8 adolescenti di Guidonia, costerà cara: loro dovranno giustamente rispondere dei loro atti, ognuno secondo le sue responsabilità e la capacità di agire in base all'età, nella viva speranza che la correzione di oggi serva a non commettere più atti simili.

Tuttavia, data la coincidenza temporale tra l'episodio sanremese e il comunicato dei Carabinieri, viene proprio da dire, così de botto: ci sono gli intoccabili da palco e i punibili da periferia. E se altri punibili da periferia in futuro prenderanno ispirazione dagli intoccabili da palco, sarà solo colpa loro. E la cosa, a me, non va bene, perché esiste una responsabilità dei propri comportamenti, veri o rappresentati, anche e soprattutto di quelli veicolati medialmente attraverso quel potentissimo strumento di penetrazione culturale che si chiama musica. 

© Marco Brusati
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