La festa di San Fermín a Pamplona è conosciuta in tutto il mondo per la corsa dei tori, dove i partecipanti dimostrano il loro coraggio correndo a fianco degli animali e spingendoli verso l'arena.

Si tratta del famoso encierro de San Fermín e, come tutte le tradizioni di lunga storia, si mescolano elementi coreografici atavici, come il confronto uomo-toro, con elementi religiosi, come le processioni con statue, carri e confraternite dedicate. 

Ed è proprio in occasione della processione che centinaia di persone hanno insultato pesantemente il Vescovo, i prelati e le autorità: barboni, stupratori, figli di p* sono stati alcuni degli epiteti urlati. L'intervento della Polizia, che ha riportato un ferito tra le sue fila, ha permesso ai partecipanti di uscire indenni da quella che sembrava una corrida umana fuori programma. Per comprendere che l'azione non è stata una piccola improvvisata messa in atto da disturbatori isolati, si può vedere il video pubblicato sul profilo Youtube del Diario de Navarra, cliccando sull'icona sottostante.

Che tutto questo sia avvenuto nel cuore della tradizione iberica, dove manifestazioni religiose e civili convivono da sempre nel rispetto reciproco, evidenzia che un equilibrio si è rotto e non solo a Pamplona: un attento osservatore può vedere diversi segnali che indicano che si sta passando dall'allontanamento silenzioso e passivo, all'opposizione pubblica alla Chiesa cattolica, di cui tenere conto per com-prenderne le cause profonde.

Come tutti i fenomeni complessi non ci sono risposte immediate e univoche. Tuttavia, il terreno di coltura su cui andrà ad attecchire questa opposizione aperta e non disinteressata è il cuore delle giovanissime generazioni, destinatarie, soprattutto nell'ultimo paio di anni, di progetti di grande successo che tendono a normalizzare la personificazione del Male che è Satana, simbolicamente o realmente che sia: flirtare con il demonio è divenuto accettabile e quasi raccomandabile. Parallelamente, il rovesciamento della simbologia cattolica pare essere divenuto da sport di nicchia a sport praticato.

Si intravedono già i primi episodi ascrivibili a questa tendenza, come quello dei baby vandali che a Novara hanno devastato la scuola con scritte sataniche e crocifissi rotti, di cui ho scritto in un precedente articolo

Chi pensa che quanto avvenuto a Pamplona sia un episodio casuale e non parte di un contesto culturale di più lunga gittata, potrebbe presto ricredersi. 


© Marco Brusati
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