«Siamo tutti sulla stessa barca». In sé questa frase è vera: l'umanità è una sola, la terra è una sola, l'aria è una sola.
Siamo tutti nel viaggio della vita, tutti desideriamo un porto sicuro cui approdare. Ci salviamo tutti insieme oppure tutti insieme facciamo naufragio. Ma nel frattempo, un frattempo che può essere più lungo della nostra vita, c'è chi rema e chi no. E chi non rema, dà le spalle a chi rema: ne sente il respiro affannato, ne odora la fatica, ma non ne vede il volto, non si fa trafiggere dal suo sguardo, non lo conosce. E se ad un porto sicuro si arriverà, sulla stessa barca beninteso, c'è da aspettarsi che i primi a scendere non saranno quelli che hanno remato, piegati a riprendere fiato, tentati di maledire la loro generosità sotto un cielo che invece la benedice, e molto. Perché c'è chi rema e chi no. E chi può non remare, prenderà mai il posto di chi non può più remare?
«Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito» - JC, in Mt 23,4.
Marco Brusati
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